Motta d’Affermo – I pochi che hanno dormito sono svegli dall’alba. La preoccupazione per Giuseppe è forte, fortissima.
E’ ricoverato a Palermo da ieri, arrivato in elisoccorso dopo le ustioni riportate sul 40% de corpo. Non è in pericolo di vita ma le sue condizioni sono gravi. Era al chiosco “Summer dream”, abituale punto di incontro e ieri anche di ristoro, poi le fiamme hanno divorato la secolare pineta che costeggia il paese, le lingue di fuoco hanno costretto i proprietari a chiudere e scappare. Giuseppe nella fretta dimentica le chiavi della macchina al chiosco ormai chiuso, l’ha posteggiata dove pensava fosse al sicuro e invece il fuoco la minaccia. Decide di provare a spostarla con la forza, insieme ad un gruppo di amici, ma un ritorno di fiamma lo travolge.
Il cognato lo porta all’ospedale di Mistretta, poi la corsa in elisoccorso. Intanto, oggi nella piccola comunità di Motta si contano i danni. La falegnameria di un artigiano di Mistretta è completamente distrutta, nella parte bassa del paese, la probabile esplosione di una bombola ha fatto crollare il tetto di una villetta, il centro abitato è annerito, nelle campagne c’è solo cenere, i cosiddetti “casuotti” di allevatori ed agricoltori nono sono stati risparmiati.
Il bosco che incornicia la strada che porta alla Piramide di Antonio Presti, dove tra pochi giorni si terrà il rito della luce, è un cimitero di alberi. Paura nel pomeriggio di ieri anche a Tusa dove la situazione si è mantenuta al limite della preoccupazione anche grazie alla mobilitazione immediata dell’intera comunità. “Gli operai di Tusa che sono già stati convocati per lavorare nella squadra anticendio – ha riferito il sindaco Tudisca – mi hanno contattato dichiarandosi disponibili a prendere i mezzi. Ho contattato l’ispettorato forestale e la prefettura chiedendo di autorizzare l’utilizzo di uomini ei mezzi, mi è stato risposto che senza regolare assunzione non potevano farlo. Gli operai ci hanno aiutato volontariamente”. Sotto controllo la situazione a Mistretta, “è stato necessario intervenire in contrada Scammari – ha detto il vicesindaco Oieni – e abbiamo provveduto subito, abbiamo mandato il modulo della protezione civile e l’autobotte del comune a Motta D’Affermo dove la situazione era drammatica”.