La Corte d’Appello di Messina ha riconosciuto il diritto al risarcimento del danno a favore di un uomo originario di Brolo che dovrà essere corrisposto dalla ex moglie, una 44enne già accusata dell’ipotesi di calunnia. Accolto il ricorso dell’uomo, rappresentato parte civile dall’avvocato Antonella Marchese.
I fatti riguardano un procedimento che in origine vedeva proprio l’ex marito imputato per maltrattamenti in famiglia e tentata violenza sessuale. Accuse per le quali c’era stata dapprima la condanna in primo grado a due anni e due mesi, poi l’assoluzione in appello perché il fatto non sussiste. Fu quindi l’uomo a querelare l’ex moglie per calunnia.
La sentenza di primo grado, pronunciata nel luglio 2022 dal Tribunale di Patti con l’assoluzione della donna perché il fatto non sussiste, è stata quindi riformata parzialmente in appello, ai soli fini civilistici, nella parte in cui il giudice aveva disposto il non luogo a procedere in merito alle richieste risarcitorie.
La Corte a dunque posto a carico della 44enne il risarcimento del danno al marito, da quantificare in sede civile.