Settimane importanti per la comunità di Santo Stefano di Camastra reduce dalla riapertura di uno dei simboli della città, il Santurario del Letto Santo, settimane all’insegna del dono e dell’unità culminate ieri con la festa dedicata alla Madonna Addolorata, compatrona insieme a San Nicola di Bari, del centro della ceramica.
La presenza del vescovo di Patti, Guglielmo Giombanco che presieduto la Santa Messa, ha sugellato il momento di rinnovo della devozione alla Madre di Dio e della tradizione che si ripete ogni anno la terza domenica di settembre.
“La Madonna Addolorata è modello di perdono, perchè Maria è una donna che ci insegna ad amare con un cuore grande, come il cuore addolorato di Lei sotto la Croce, dice il vescovo di Patti, Guglielmo Giombanco. Questa festa invita tutti a crescere nella sensibilità del cuore, nella sensibilità del cuore, perchè il perdono non è solo un atto di volontà ma è un atto di cuore. Solo un cuore libero, un cuore capace di amare, sa perdonare”.
“Maria ha tenuto gli occhi fissi in Gesù – dice il parroco don Calogero Calanni – durante la sua vita e nel momento culmine, sulla Croce”. È una gioia grande legarsi a Maria”.
Più tardi il volto dei tantissimi fedeli rivolto al cielo, alla Madre bellissima che attraversa le vie della città mentre giunge alla Chiesa del Calvario, dove un tempo era custodita. È una comunità che affida ogni dolore, ogni speranza alla Madre con l’atto di affidamento letto dal primo cittadino Francesco Re. È la preghiera di una comunità con l’inno alla Madre, composto dai giovani stefanesi, quei giovani il cui legame con la Madonna Addolorata è indissolubile.