Tanti girasoli gialli come il sole che portava Antonino Donato. Attimi di felicità immortalati dalle foto che i suoi amici hanno messo insieme in un collage ai piedi della bara che contiene le spoglie del 29enne morto in un incidente sul lavoro al porto di Salerno.
Era secondo ufficiale in servizio sulla nave Cartour Delta e ha perso la vita lo scorso giovedì mentre lavorava. Una morte bianca che ha lasciato sgomenti quanti lo conoscevano e che oggi pomeriggio hanno riempito la chiesa di San Nicola a Ganzirri per l’ultimo saluto. Anche il sindaco di Messina, Federico Basile, ha voluto esserci così come i colleghi ed ex compagni dell’istituto nautico Caio Duilio.
“Questo è il momento in cui il dolore si trasforma in preghiera che sale al cospetto di Dio -ha detto monsignor Gaetano Tripodo, parroco dell’Annunziata e già parroco di Ganzirri, durante l’omelia-. E’ il momento forse della rabbia, in cui ci si chiede perché e non c’è una risposta razionale”.
Occhi rossi di pianto quelli della mamma Maria e della sorella di Antonino, Angela, confortate dall’affetto di una comunità che non le ha lasciate sole. Loro due già sole per la morte del padre di Nino. Distrutta dal dolore anche la fidanzata e gli amici di Faro che increduli non riescono a comprendere ancora come si possa morire andando a lavoro. La salma di Nino è rientrata a Messina a bordo della nave che in porto è stata accolta dal suono delle sirene, mentre all’uscita dalla chiesa anche il cielo si è messo a piangere.