“La riapertura è come riaccendere nel cuore di tutto il popolo stefanese, di tutti i devoti questo filo diretto tra il monte, il Letto Santo e la ita ordinaria con la speranza che diventi un cuore pulsante in cui ritrovare la luce”. Sono le parole di padre Calogero Calanni, sacerdote della parrocchia san Nicolò di Bari di Santo Stefano di Camastra nel giorno della riapertura di quello che è uno dei simboli religiosi della città della ceramica.
Fede, emozione, collaborazione hanno sancito la riapertura del Santuario del Letto Santo, dopo i lavori di restauro e a tre anni e mezzo dalla chiusura. Un grande lavoro di squadra, parrocchia, amministrazione, soprintendenza, volontari, uniti sotto la Croce di Cristo per la valorizzazione di un luogo che è nel cuore dei tantissimi pellegrini presenti all’inaugurazione nel piazzale antistante il Santuario che domina la costa dei Nebrodi.
Prima un convegno in cui sono stati esposti i lavori realizzati e quelli che saranno ultimati nel giro di un mese e durante il quale Giuseppe Antoci, ex presidente del parco dei Nebrodi, ha spiegato quanto quel luogo abbia segnato la propria vita, poi il vescovo di Patti, Guglielmo Gombanco ha presieduto la Santa Messa.
“Oggi è una giornata importante per candida questo luogo non solo come luogo di preghiera ma un luogo per ritrovarsi, dice il sindaco Francesco Re- un luogo dove realizzare un grande polo di turismo religioso. È una giornata che vogliamo dedicare non solo agli stefanesi, non solo ai tanti residenti di questo territorio ma anche ai molti devoti che vivono fuori realtà, alle nostre tre grandi comunità fuori dall’Italia”.
“Gli interventi realizzati partono da un progetto fatto nel 1999, rivisitato nel 2017-2018. Questo progetto ha subito una rivisitazione, per cui il monumento ci ha indotto verso gli interventi che erano più realizzabili, perchè dovevamo rispettare la consistenza antica- dichiara Angelo Pettineo, supporto al Rup e direttore operativo.
L’importo dei lavori è intorno ai 2 milioni di euro tra lavori e somme a disposizione, risorse finanziate tramite il Patto per il Sud.
Tra la folla di fedeli anche don Pino Vitrano in preghiera e in ascolto per portare un messaggio di speranza e ricordare la visita che proprio Biagio Conte fece al Letto Santo anni fa. “Restituire alla sua originaria bellezza il Santuario del Letto Santo significa rinnovare nel cuore di tutti i fedeli non solo di S. Stefano di Camastra, la memoria di un luogo spirituale che invita a contemplare la bellezza dell’amore di Dio rivelato sulla Croce di Cristo – dice il vescovo di Patti, Guglielmo Giombanco . Il Letto è simbolo di alleanza di amore e questo luogo rafforza l’alleanza tra il Signore e tutta la comunità diocesana per mezzo della fede. Questa bellezza di questo Santuario rimanda alla bellezza della vita interiore di ciascuno di noi che si ottiene vivendo in unione con Cristo”- conclude.
“Questo luogo sia un luogo di speranza, perchè come diceva fratel Biagio dobbiamo ritornare a Cristo” – conclude don Pino Vitrano.