Mirto – E’ avvenuta ieri sera, presso la Sala delle Capriate del Palazzo Cupane di Mirto, la presentazione del libro “Duedime – Infanzia” di e con Antonio Limoncelli, nell’ambito dell’evento “Il Maggio dei Libri” organizzato dal Ministero della Cultura (MIC).
L’illustrazione del volume è stata a cura della Biblioteca Comunale e ha visto la presenza, oltre all’autore della pubblicazione, del Sindaco mirtese Maurizio Zingales, dell’Assessore Comunale alla Cultura Dott.ssa Donatella Sgrò, del Prof. Vincenzo Ettari, che ha svolto la funzione di relatore, e della Dott.ssa Graziella Immorlica, la quale ha letto alcuni brani e racconti del libro.
L’Assessore Donatella Sgrò ha fatto notare come nel Comune di Mirto è attivo il progetto “Illustramente“, con la lettura di favole della tradizione popolare siciliana, che ha coinvolto le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Questo progetto si concluderà Venerdì prossimo con una mostra, dove i ragazzi esporranno i propri lavori, vista la loro partecipazione ad alcuni laboratori. Il Sindaco Maurizio Zingales ha ringraziato l’autore, gli intervenuti al dibattito e tutti i presenti, per aver preso parte a questa presentazione.
Il Prof. Ettari ha sottolineato come il libro “Duedime – Infanzia” sia molto interessante e quello che si evince di più è il linguaggio, con cui l’autore Antonio Limoncelli narra gli avvenimenti e gli episodi della sua vita; l’autore, secondo il suo pensiero, ha avuto il coraggio di svelare gli aspetti personali della sua infanzia, e il volume è un’autobiografia scritta con gli occhi di un uomo maturo. Per il Prof. Ettari l’autore di “Duedime – Infanzia” gioca su un doppio registro linguistico, un linguaggio semplice da un lato e la complessità dall’altro, e mette in evidenza un inno alla libertà.
L’autore Antonio Limoncelli ha spiegato come la libertà e la sua individualità vengono fuori a partire dai 4 anni, quando ha imparato in maniera autonoma a leggere e scrivere. “Essere liberi significa poter dire la verità, sempre rimanendo nella correttezza – dichiara Limoncelli -. Tutti siamo un po’ Duedime, ognuno ha una propria coscienza, un proprio inconscio e subconscio. Il linguaggio è complesso, in quanto il libro è come se fosse scritto a 4 mani, appunto Duedime. L’io in certe condizioni vuole essere descrittivo e in questo caso è un linguaggio semplice, mentre quando divento consapevole di ciò che vedo è coscienza, inconscio e subconscio; dunque ora il linguaggio diventa complesso”. Graziella Immorlica ha letto alcuni brani e racconti del libro, tra cui Un cappio per le lucertole, Donna Maria, La ribellione e gli episodi dei 3 viaggi in Francia.