Una conferenza stampa sul tema “Situazione finanziaria del Comune” si terrà sabato mattina presso l’Ufficio del Sindaco. Sarà il momento in cui la Città di Barcellona Pozzo di Gotto conoscerà quale strada prendere di fronte al dissesto finanziario dell’ente di Palazzo Longano.
Stamattina, intanto, l’Assessore al Bilancio Santi Calderone ha incontrato i capigruppo consiliari. L’esponente della Giunta Calabrò ha di fatto confermato quelle che erano soltanto indiscrezioni. “Ad oggi è impossibile fare una manovra economica che garantisca l’equilibrio di bilancio per il 2023″. Per far quadrare i conti servirebbe almeno dieci milioni di euro. E bisogna considerare anche che gran parte delle somme del 2023 risultano già impegnate.
“Certamente vi sono state spese imprevedibili, come quelle legate all’aumento dei costi dell’energia elettrica o della gestione dei rifiuti in fase emergenziale, o debiti derivati da contenziosi. Inoltre se da un lato la situazione critica è determinata anche dalla sottostima di spese prevedibili, dall’altra non è controbilanciata da un’effettiva ed elevata capacità di riscossione da parte del Comune. Non sempre la bollettazione è stata puntuale”.
L’assessore Calderone ha consegnato ai capigruppo consiliari un documento di sintesi nel quale viene ricostruita la situazione economico finanziaria che si è venuta a creare negli ultimi 8 anni fino ad oggi, con un andamento progressivo della spesa. “In questo momento mancano le condizioni per fare un bilancio reale ed equilibrato – ha concluso l’assessore al Bilancio – Abbiamo già avviato interlocuzioni importanti sia con la Regione Siciliana che con il Ministero ma non dobbiamo nascondere il fatto che la situazione è seria. Stiamo
anche predisponendo una convenzione con l’Ordine dei commercialisti e ci stiamo attivando per l’aggiornamento delle banche dati dei contribuenti. Non dobbiamo però commettere l’errore di forzare un equilibrio dei conti che attualmente non c’è perché il bilancio 2023, in questo momento, si regge su gambe troppo fragili. Oggi ho fatto una disamina asettica e tecnica dei fatti, non ho ricercato cause né colpe, non era questa la sede opportuna. Approfondiremo le questioni politiche in altra sede”.
A questo punto, la via del dissesto finanziario appare la strada più percorribile.