Mirto – La Giunta Comunale di Mirto ha approvato il progetto per la realizzazione della mostra permanente “La Bella Epoque – La moda ai tempi dei Florio“, che dovrà svolgersi nel mese di Agosto presso il Museo del Costume e della Moda Siciliana.
L’interesse verso la vicenda storica della famiglia Florio, vissuta a Palermo negli anni a cavallo tra XIX e XX secolo, è diventato sempre più crescente a seguito del successo editoriale del romanzo “I Leoni di Sicilia” di Stefania Auci, pubblicato nel 2019 e che si basa proprio sui Florio.
Il Comune di Mirto intende allestire una mostra culturale, aperta al pubblico, per far conoscere, tramite il richiamo alla famiglia Florio, la moda di un periodo ben individuato della storia siciliana, e per scoprire e riscoprire quell’identità sicula che si rende unica, mediante la promozione del territorio nel suo complesso. Da Palermo, a Catania, a Messina, a Mirto, il periodo della Bella Epoque rappresenta uno scorcio fotografico che deve essere sempre valorizzato. La mostra permanente consentirà ai visitatori che, durante il mese di Agosto accederanno al Museo del Costume mirtese, di poter ritornare nel periodo della Bella Epoque, rivivendo emozioni di altri tempi immersi in un insieme di abiti, che continuano a tenere alto il nome del Museo e della Sicilia intera.
La differenza dei Florio con i “Gattopardi” dei feudi è sostanziale; i Florio sono una dinastia di imprenditori proprio nell’accezione moderna, che si dà al termine, e vissero in un’epoca in cui le industrie siciliane riuscirono a competere seriamente con quelle settentrionali. Con Ignazio Florio Junior la potenza e la fama dei Florio raggiunse l’apice; infatti Ignazio lavorò per modernizzare ed europeizzare la Sicilia, intrecciando relazioni con molte personalità di livello internazionale ed attirando diversi investimenti. E’ grazie a lui se nel 1891 l’Esposizione Internazionale si tenne a Palermo, con lo scopo di invogliare gli imprenditori, provenienti da fuori, ad investire sull’isola. Sono gli anni in cui fiorisce lo stile liberty di Ernesto Basile nell’architettura pubblica e privata, Teatro Massimo, i villini di Via Libertà e Villa Igea, nei mobili di Vittorio Ducrot e negli affreschi di Ettore De Maria Bergler.
Parlando dei Florio bisogna parlare anche di Francesca Jacona della Motta di San Giuliano o donna Franca, moglie di Ignazio Junior. La donna fu il punto di convergenza internazionale di una élite, che trascorreva fra Palermo e Taormina lunghi periodi dell’anno; ospitò tra gli altri il Re del Regno Unito Edoardo VII e il figlio Giorgio V, il kaiser Guglielmo II, lo zar di Russia Nicola, il Re d’Italia Vittorio Emanuele III e Gabriele D’Annunzio. Francesca fu una donna di cultura, trasformò Palermo in una delle capitali europee ed era famosa per i suoi abiti, i suoi gioielli, in particolare le sue perle Cartier visibili nel famoso quadro di Boldini.
L’esposizione di pezzi unici e irripetibili, all’interno del Museo del Costume e della Moda Siciliana di Mirto, è arricchita anche da abiti che rappresentano proprio il periodo sopra descritto dei Florio. Tra gli abiti più importanti del Museo ne spicca uno bellissimo di Mariano Fortuny y Madrazo, che nel 1919 creò l’abito in seta plissettato detto “Delphos“. Diversi poi sono gli abiti da grande soirè, che si potranno ammirare nel primo 900, appartenuti a famiglie nobili dell’epoca, alcuni anche direttamente acquistati in atelier, dove si serviva spesso la signora Florio.
L’importanza del Museo mirtese riuscirà ad attrarre ancora più turisti, i quali avranno la possibilità di visionare libri, fotografie, documenti riguardanti il periodo storico durante il quale la grande famiglia Florio rivoluzionò il gusto e il modo di vivere dell’isola. Per la mostra permanente sono stati stanziati 5.000 euro, così suddivisi: 2.500 euro per allestimento mostra, espositori, noleggio manichini e passerella; 1.500 euro per promozione, stampa e manifesti pubblicitari; 1.000 euro per realizzazione buffet e valorizzazione prodotti tipici locali.