Avrà inizio il prossimo 9 maggio il processo a carico di ex dirigenti della Viola Reggio Calabria, rinviati a giudizio dal Cup Vincenzo Quaranta che ha accolto la richiesta del Sostituto Procuratore, Andrea Sodani.
La vicenda scaturisce dagli esposti presentati dal barcellonese Aurelio Coppolino che aveva acquistato la Viola Reggio Calabria nel 2018. La Procura sostiene che lo stesso non sarebbe stato informato in ordine alla reale consistenza delle passività della società”. Gli ex dirigenti della Viola avrebbero omesso “di riportare nelle passività dello stato patrimoniale del bilancio” i debiti maturati con le pubbliche amministrazioni per la gestione degli impianti Pianeta Viola e PalaCalafiore.
Gli imputati, che dovranno rispondere dei reati di truffa in concorso e false comunicazioni, sono gli ex soci e imprenditori di Gioia Tauro Giovanni Cesare Muscolino e Giuseppe Campisi, coi dottori commercialisti di Reggio Calabria Raffaele Monastero e Francesco Terranova, rispettivamente ex Presidente del Consiglio di Amministrazione e membro del Consiglio di Amministrazione delegato alla gestione contabile.
Il legale di Aurelio Coppolino, l’avvocato Diego Lanza, per ha affidato a una nota le sue riflessioni sulla vicenda: “Prendendo spunto dalle pendenze verso la P.A. non a bilancio, in sede di udienza preliminare nelle conclusioni, unendomi alla richiesta di rinvio a processo della Procura, non ho mancato di evidenziare le lacune denunciate dal dr. Coppolino ad opera degli stessi organi inquirenti in quanto non avrebbero approfondito, tra l’altro, le evidenti negligenze della pubblica amministrazione ed i diversi soggetti politici succedutisi negli anni al Comune ed alla Città di Reggio Calabria. Siamo perciòsoddisfatti del rinvio a processo che certifica quanto denunzia in totale solitudine il mio assistito da oramai quasi cinque anni. Essendoci costituiti parte civile con richiesta di risarcimento che possa in futuro tutelare anche gli ex tesserati, dipendenti, fornitori e tifosi, non possiamo nascondere il nostro disappunto nel constatare mancati approfondimenti investigativi circa ipotesi di reato connessi ed inerenti sia ai debiti legati all’utilizzo di strutture pubbliche, quanto a voci presenti nel bilancio ricevuto dal dr. Coppolino per centinaia di migliaia di euro inerenti presunte sponsorizzazioni, anche da parte di società legate alla criminalità organizzata indagate dalla stessa procura. Nel processo valuteremo eventuali azioni in grado di far emergere tutte le eventuali responsabilità“.