È in Sicilia la Capitale italiana delle Cultura 2025. La proclamazione per la Città di Agrigento è arrivata durante una cerimonia tenutasi a Roma presso la Sala Spadolini del ministero della Cultura.
Le città candidate per l’edizione 2025 erano: Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). Presenti i sindaci delle dieci città in lizza per il prestigioso titolo, il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, il Presidente della Giuria, Davide Maria Desario e membri della stessa, ovvero Isabella Valente, Maria Luisa Catoni, Luisa Piacentini, Salvatore Adduce, Paolo Asti, Luca Brunese.
COSA RAPPRESENTA LA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA
Istituita nel 2014, il titolo viene conferito ogni anno dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministero della Cultura. Ecco le città che hanno ricevuto il riconoscimento negli anni passati: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena (2015); Mantova (2016); Pistoia (2017); Palermo (2018); Parma (2020-21); Procida (2022); Bergamo-Brescia (2023); Pesaro (2024).La partecipazione avviene tramite bando che si trova sul sito capitalidellacultura.cultura.gov.it/bando/. Scopo dell’iniziativa è quello di sostenere e valorizzare le città italiane e le loro potenzialità nel campo della cultura.
LA REAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE, RENATO SCHIFANI
«È con grande soddisfazione che accolgo la notizia della designazione di Agrigento come Capitale italiana della cultura per il 2025. Il governo della Regione è pronto a dare il proprio supporto e a fare la propria parte perché Agrigento possa cogliere per intero tutte le opportunità di crescita offerte da questo prestigioso ruolo. Un titolo che la città merita non soltanto per la sua storia, i suoi monumenti, per gli autori che sono patrimonio di tutto il Paese e dell’Europa intera». Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
«Ma a convincere la giuria e a prevalere sulle altre autorevolissime città in lizza – aggiunge Schifani – sono stati anche l’attualità e il valore del progetto che ha dato corpo alla candidatura della Città dei templi. Il rapporto con l’altro e dell’uomo con la natura, ma anche le relazioni tra culture diverse sono temi centrali in un tempo di trasformazioni come quello di oggi, di sfide che dobbiamo affrontare non soltanto sul piano culturale. Agrigento e tutta la Sicilia hanno una storia e una tradizione di accoglienza che ne fanno il luogo ideale per un confronto che durerà per un anno intero e che, per una saggia scelta di chi ha redatto il progetto, coinvolgerà tutto il territorio provinciale nel ricco calendario di iniziative, alcune di respiro internazionale, basato sui temi della Pace, del dialogo e del Mediterraneo come “luogo” in cui questi valori possono prendere corpo», conclude.