La cultura come rilancio socio economico dei piccoli comuni a rischio spopolamento alla base delle risorse finanziate dal progetto di rigenerazione culturale e sociale del Ministero della Cultura presentato nell’aula consiliare “Paolo Borsellino” del Comune di Castel di Lucio.
Un proficuo incontro a cui hanno partecipato gli amministratori dei comuni interessati dal finanziamento che supera i 2 milioni e mezzo di euro, i rappresentanti dei dieci partner con cui gli enti collaboreranno per raggiungere gli obiettivi e gli interventi prefissati, tanti citadini e aziende locali, Angelo Boscarino per la società Bia srl, il segretario regionale di Cofcooperative, Luciano Ventura. Dai laboratori creativi al riuso di palazzi dei vari comuni, ma ancora festival, cortometraggi, valorazzione di tradizioni antiche quali il ricamo fino ad arrivare ad itinerari culturali e naturalistici che attraversano i tre comuni e l’intera Valle dell’Halaesa, le linee d’intervento del progetto, il tutto sfruttando le tecnologie all’avanguardia, come lo sviluppo di applicazioni per la gestione degli itinerari, ambientazioni in realtà virtuale e aumentata.
Una parte importante sarà dedicata anche alla comunicazione come la realizzazione di un portale multimediale e docufilm.
“Saranno interventi incentrati sulla valorizzazione di un asse tematico che è l’antica via del grano”- dice l’architetto e progettista Angelo Pettineo – cioè questo itinerario che partiva dalla costa verso l’entroterra, dentro questo itinerario verranno realizzate una serie iniziative puntuali volte alla fornitura di servizi per il turista, il visitatore o chi vorrà vivere nel territorio.
“Un progetto molto complesso che ha una parte materiale e immateriale, ci saranno degli interventi infrastrutturali ma le linee su cui si muove sono la valorizzazione della storia attraverso percorsi e poi la possibilità creare spazi per lavorare a distanza, le manifestazioni culturali, la valorizzazione delle esperienze etno-musicali così radicate nel nostro territorio”- ha detto il sindaco del comune capofila Giuseppe Nobile. Adesso l’impegno principale è quello di avviare le progettazioni e inoltre sviluppare nelle tre comunità il desidero di avviare iniziative private che possano valorizzare e utilizzare questo patrimonio” – conclude.
“La linea C è la terza linea dell’intero progetto borghi – dice Angelo Boscarino della società di consulenza Bia srl – che chiederà ai territori iniziative imprenditoriali o iniziative che già si appoggiano su realtà imprenditoriali esistenti per proporre attività di servizio coerenti con il progetto e la linea B”.
“Il progetto di sviluppo è essenziale per il mantenimento dei comuni nelle aree interne” – conclude Luciano Ventura segretario generale di Confcooperative Sicilia.