«Quando si ignora la base educativa e formativa dei bambini e dei giovani, si mette in pericolo il futuro del mondo». Questa la premessa del grido di allarme lanciato ancora una volta dalla docente di Arte Angela Giordano Lo Ricco, fondatrice del centro studi Cenforum e protagonista da oltre quarant’anni di un percorso di studi e ricerche basati sulle connessioni tra arte e psiche.
Alla vigilia di un evento informativo che si terrà prossimamente ad Oliveri, la docente e studiosa torna a concentrare la sua attenzione sulle storture di un “sistema scuola” interessato più ai numeri che a una formazione che tenga conto delle naturali predisposizioni umane e dei bisogni dei tempi, condannando la società «al più vile impoverimento culturale e materiale».
«E’ normale – riflette la prof. Giordano – che la scuola , dopo aver chiesto perentoriamente aiuto per venire fuori dal vuoto delle coscienze, isoli deliberatamente chi con sacrificio, camminando su un terreno fangoso, tenta di riuscire a mantenere saldo il senso del dovere verso uno Stato ridotto a colabrodo?».
Una scuola deficitaria alle radici, che avrebbe bisogno, secondo la docente, di un nuovo umanesimo e che dovrebbe finalmente concentrarsi su un’informazione veritiera, che parta dalla verità sulle predisposizioni della mente e sul ruolo che deve avere l’insegnamento artistico nelle scuole. Da qui la decisione di lanciare l’iniziativa “Giù le maschere”, in programma ad Oliveri, «nel tentativo – scrive ancora la docente – di fare un sapiente esame della situazione epocale che stiamo vivendo, passando poi ad un’azione congiunta sulle possibilità di recupero sociale, sempre che le premesse di benessere, giustizia e verità passino dalla ragione ai fatti, per una estesa potatura dei rami secchi e a garanzia di una pulizia integrale che ci tuteli da metastasi educative e dal ricorso ad intelligenze artificiali».
«Prima di continuare ad indirizzare i giovani verso scelte di vita non rispondenti alle predisposizioni umane, si devono conoscere – spiega la docente – le dinamiche mentali che favoriscono la formazione della coscienza, la visione corretta delle cose e del mondo, le regole evolutive e le potenzialità naturali nascoste, che necessitano di essere messe in luce e attivate attraverso l’esplicazione dei singoli talenti».
Da qui la riflessione secondo cui la scuola sarebbe al momento in grave difetto formativo. «Per questo oggi, con coraggio, io, già docente di Educazione Artistica nelle scuole dell’obbligo, umile strumento a servizio della verità che con l’arte si rivela, mi permetto – sono le parole della prof. Giordano – di contestare le linee di conduzione del gioco formativo in atto nelle scuole, le stesse che, sottovalutando l’insegnamento artistico, hanno condannato la società alla cecità e alla passività di fronte a forze corrosive, mettendo in serio pericolo il genere umano».
Al centro degli studi della docente pattese c’è la sinergia elaborativa mentale tra sfera razionale e sfera sensibile: un percorso culturale e di vita in cui l’Arte, riflesso dei modi elaborativi della mente e delle percezioni dell’anima, diventa protagonista e chiave di lettura del “sentire”, del “vedere” e del fare produttivamente, nel rispetto di equilibri delicatissimi.