Grande successo di pubblico per la mostra sul giudice Rosario Livatino, promossa dal “Centro di solidarietà Massimiliano Kolbe”, che da ormai da tre decenni opera nel campo della carità e della formazione spirituale e culturale. Già esposta a Rimini, durante il meeting di “Comunione e Liberazione”, la mostra era stata inaugurata il 4 febbraio, per chiudersi nei giorni scorsi con un convegno sulla figura del giudice.
Oltre millecinquecento i visitatori, soprattutto studenti e insegnanti provenienti da numerose sedi, da Messina a Sant’Agata, da Sinagra a Naso, da Capo d’Orlando a Barcellona. Encomiabile il lavoro dei tanti volontari che si sono offerti di guidare gli ospiti fra i pannelli della mostra, esplicativi del cammino umano e spirituale del giovane magistrato barbaramente ucciso dalla mafia: dall’educazione del giovane Livatino all’ambiente sociale in cui è vissuto sin dall’infanzia, senza tralasciare il difficile contesto storico.
Particolarmente toccante “la stanza del martirio”, commoventi, inoltre, le lettere di pentimento di alcuni dei sicari. Altra parte importante della mostra è un filmato che raccoglie le dure reazioni della Chiesa, tra cui quella di mons. Ferraro (vescovo di Patti dal 1978 al 1988). Nell’ultima stanza un semplice indumento, una commovente reliquia: la camicia insanguinata indossata dalla vittima.