San Pier Niceto – Il Museo del Calcio di Nino Donia ancora teatro di importanti incontri formativi e sociali. Questa volta gli ospiti sono i giovanissimi pulcini dell’Asd Torregrotta.
Accompagnati da Presidente dell’ASD Torregrotta 1973 Nino Arizzi e della sua consorte Marisa Gringeri, dal portiere Salvatore Nastasi e dai Responsabili del progetto Scuola Calcio élite Serena Sframeni e Santino Archimede, hanno visitato il museo ricco di cimeli del calcio siciliano. Un incontro interessante in cui lo storico giocatore Nino Donia, oggi creatore e responsabile del Museo, ha mostrato tutti i pezzi di storia che custodisce.
“Un tuffo nel calcio degli anni -dichiarano dalla società sportiva- passati tra cimeli, aneddoti e vecchie maglie, fino alle imprese e i video da milioni di visualizzazioni del portiere della prima squadra, Salvatore Nastasi. I ragazzi hanno partecipato con entusiasmo e curiosità , ponendo poi delle domande a Nino Donia ed a Nastasi.” In conclusione, il presidente Nino Arizzi ha donato una maglia storica del Torregrotta, che andrà ad arricchire il museo.
La visita rientra nell’ambito del progetto scuola calcio élite che da qualche anno la società porta avanti. Di cosa si tratta? Si tratta di un importante progetto che permette alla scuola calcio di Torregrotta di distinguersi in modo eccellente. Innanzitutto grazie al riconoscimento della Scuola di Calcio Élite, si garantiscono allenatori qualificati e metodologie di allenamento precise, senza mai dimenticare l’importanza della “Carta dei diritti del bambino”: “i nostri piccoli atleti sono sempre attenzionati.” sottolineano i responsabili.
“Essere Scuola Calcio Élite vuol dire anche impegnarsi nell’attività formativa ed educativa dei giovani atleti e per questo lo staff, sia tecnico che dirigenziale, si aggiorna continuamente; incontri di formazione con staff qualificato vengono poi organizzati anche con i genitori, in un ottica di collaborazione che ha come scopo la crescita dei piccoli atleti.” Altro importante aspetto è che periodicamente vengono organizzati incontri con i genitori insieme a psicologi e professionisti della Figc. La parola d’ordine è sport, ma anche educazione dei ragazzi e trasmissione di quei valori che li renderanno prima di tutto uomini.