Prima la festa per i suoi 54 anni, che aveva compiuto lo scorso 25 gennaio, poi la tragedia. Laura Amato aveva organizzato una serata con amici e colleghi. Lei, originaria di Catania – come ripota Corriere.it -viveva nel comprensorio milanese e lavorava alla clinica Macedonio Melloni da cinque anni. Era operatrice socio sanitaria, tutti le volevano bene.
Con gli amici aveva trascorso ore spensierate. Fatte di sorrisi, selfie, foto, musica. Alle 2,30 di notte quel tragico impatto che non le ha lasciato scampo. Tornava da quel party, erano le 2,30 di notte. Laura era a bordo di una Lancia Ypsilon con un’amica 59enne, quando un’auto impazzita le ha tamponate ad altissima velocità. Quello schianto è costato loro la vita.
A centrare l’utilitaria è stata una Lancia Musa condotta da un marocchino di 39 anni. Le due donne erano al casello Ghisolfa in direzione Torino, quando la Lancia è piombata su di loro a tutta velocità. Pare a più di 150 km/h. Sul sedile passeggero è stato ritrovato un braccialetto, pare riconducibile a una struttura psichiatrica. Elemento sul quale indagano gli inquirenti che attendono anche l’esito degli esami tossicologici e alcolemici.
Uno schianto tremendo documentato dai filmati delle telecamere che raccontano due chilometri di terrore. L’auto guidata dal 39enne è un proiettile lanciato, quindi l’impatto violentissimo con l’utilitaria sbalzata a quasi centro metri. Nulla da fare per le due donne. Sono morte sul colpo. I Vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per estrarre i loro corpi dalle lamiere. Il 39enne marocchino, invece, è stato trasportato in ospedale in codice giallo.