Dopo il flash mob dello scorso 17 gennaio, Campobello di Mazara scende nuovamente in piazza. Stavolta insieme a Castelvetrano. Quasi cinquecento persone dei centri, quello in cui Matteo Messina Denaro ha vissuto gli ultimi mesi di latitanza e quello d’origine del padrino, hanno camminato a piedi guidati da “quel fresco profumo di libertà” di cui parlò il Giudice Paolo Borsellino.
La gente di Campobello di Mazara si è spostata dalla parrocchia Madonna di Fatima fino al covo di Vicolo San Vito a piedi. Da Castelvetrano, invece, i manifestanti sono giunti a piedi. All’appuntamento erano presenti anche il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella e il vescovo emerito Domenico Mogavero.
Due slogan hanno caratterizzato il partecipato corteo: “La Sicilia è nostra, non di cosa nostra” e “la mafia fa schifo”. Per il sindaco di Campobello di Mazara di Mazara, Giuseppe Castiglione, “c’è una città che si ribella”. Il primo cittadino di Castelvetrano, Enzo Alfano: “Smettiamola di chiamarli appartenenti alla famiglia mafiosa, sono assassini e stragisti”.
Nel momento in cui il corteo arriva in Vicolo San Vito, i Carabinieri stanno ancora lavorando all’interno di quello che è stato, fino a dieci giorni fa, il covo di Matteo Messa Denaro. Parte un applauso. Lungo, sembra interminabile. E il Vescovo Giurdanella sintetizza tutto in maniera significativa: “Quanto più il bene avanza, il male arretra”.