Messina – Si chiamava Wegihu, aveva 20 anni, era eritreo e sognava una vita migliore.
Qualcuno, tra i migranti giunti oggi a Messina, ha raccontato che, al momento di salire a bordo in Libia, uno scafista lo ha colpito violentemente e al punto da ucciderlo. Poi ha costretto tutti a viaggiare con il suo cadavere.
Sul corpo del giovane è stata disposta l’autopsia. La salma si trova al Policlinico. Si indaga per risalire agli scafisti.