È stato arrestato con l’accusa di estorsione aggravata nei confronti di una donna residente nella Piana di Milazzo, sua vicina di casa, la quale gli aveva chiesto aiuto per tirar fuori il figlio dal tunnel della tossicodipendenza.
Protagonista della vicenda (secondo quanto riporta la Gazzetta del Sud oggi in edicola) un sottufficiale della Guardia di finanza in servizio a Reggio Calabria ma residente a Milazzo. Si tratta di un brigadiere capo di 51 anni. Ad eseguire l’arresto i carabinieri di Milazzo, su richiesta del sostituto procuratore di Barcellona Carlo Bray, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Barcellona Giuseppe Sidoti.
Il militare delle Fiamme gialle, per portare a termine l’estorsione nei confronti della madre di un tossicodipendente, avrebbe agito in concorso con un uomo calabrese (già condannato a 6 anni di reclusione il 4 luglio 2020), che avrebbe svolto le funzioni di emissario.
In sostanza i due avrebbero fatto credere alla donna di 79 anni che il figlio era debitore di 38.000 euro per cocaina acquistata e mai pagata e l’avrebbero costretta a consegnare 12.000 euro come acconto. Somma che la donna aveva temporaneamente nascosto per evitare che il figlio la utilizzasse per acquistare sostanza stupefacente.
Secondo l’accusa della procura il finanziere, ideatore e organizzatore, oltre a dirigere l’azione, avrebbe fornito al calabrese le informazioni sulle minacce da proferire nei confronti della vittima, il telefono e la SIM con cui effettuare le telefonate minatorie, oltre alle indicazioni stradali per raggiungere il luogo in cui prelevare il denaro. L’emissario, oltre alle telefonate minatorie, ha poi prelevato la borsa, al cui interno vi era il denaro, lasciata dalla donna presso l’edicola votiva sita nella via Bastione di Milazzo.
Il giovane, abituale consumatore di cocaina, aveva avuto diagnosticata una grave patologia di salute mentale derivante dall’uso della sostanza stupefacente.