Patti – La sessantaseiesima edizione del Tindari Festival, caratterizzata da inclusione, accoglienza, sensibilizzazione, coinvolgimento e contaminazione, si appresta a chiudere i battenti con l’ultimo appuntamento “Vergine Madre” dedicato alla Madonna nera di Tindari, in programma domani sera.
Intanto, il 29 agosto, è andato in scena lo spettacolo “Colapesce dedicato a Ignazio Buttitta”, inizialmente programmato al Teatro Greco di Tindari, ma, poi, a causa del maltempo dei giorni scorsi e di alcuni problemi tecnici, è stato spostato a ieri sera, nella magica atmosfera della Villa Pisani.
La rappresentazione, firmata dal regista di San Giuseppe Jato Filippo Luna, ha raccontato con delicatezza la leggenda di Cola, giovane messinese dalle grandi abilità acquatiche, che sceglie coraggiosamente di sacrificare la sua vita, l’amore e la gioia della paternità per sorreggere e proteggere la Sicilia. Un esempio straordinario di responsabilità civica e di amore incondizionato per un luogo e le sue genti.
Sul palcoscenico, si è esibito un cast d’eccezione formato da Manuela Ventura, Alessandra Fazzino, Rita Abela, Virginia Maiorana e lo stesso Filippo Luna in veste di poeta.
“Colapesce è una favola dai profondi contenuti, immensamente eterna e senza connotazione temporale, ma soprattutto – dice Filippo Luna– rimane la lingua e le parole di Ignazio Buttitta, nel loro incedere epico e drammatico, con la loro capacità di entrare nelle nostre viscere e riportare fuori quel senso di appartenenza che spesso dimentichiamo”.
Dunque, il Tindari Festival 2022 calerà il sipario con lo spettacolo di giovedì sera “Vergine Madre” che andrà in scena in una location molto suggestiva, la piazza della Basilica Santuario, dove il pubblico assisterà ad una magica visione, grazie all’attrice Lucilla Giagnoni.
“La devozione alla Madonna Nera – afferma il direttore artistico di Tindari Festival Tindaro Granata-, non è una questione solo religiosa, ma un fatto, un’appartenenza culturale che determina l’identità di questo luogo e le persone che se ne avvicinano (sia credenti che non credenti), hanno il desiderio di ritrovare qualcosa di antico che risiede nella loro coscienza culturale emotiva“.
L’inizio dello spettacolo è previsto alle ore 21,00.