Francavilla di Sicilia – Un uomo di Francavilla di Sicilia è stato arrestato e posto ai domiciliari con l’accusa di avere incendiato l’auto di un Carabinieri della locale stazione che si trovava parcheggiata a pochi passi dalla Caserma. L’incendio danneggiò anche un palo della pubblica illuminazione.
L’ordinanza di custodia cautela, emessa dal Gip del Tribunale di Messina, è stata eseguita nella notte. Nell’attuale fase del procedimento, sono emersi gravi indizi di colpevolezza per il reato di danneggiamento seguito da incendio a carico dell’uomo. Le indagini sono state avviate, nell’immediatezza dai fatti, dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Taormina.
La visione delle immagini di videosorveglianza aveva da subito consentito di stabilire senza ombra di dubbio l’origine dolosa dell’incendio per mano di un individuo, con il volto travisato, che – subito dopo aver innescato le fiamme – si sarebbe dileguato a piedi nei vicoli del centro storico. I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di focalizzare l’attenzione su un soggetto del luogo, già noto al personale della locale Stazione poiché già coinvolto in altre vicende occorse in quel centro, e nei cui confronti sono emersi gravi indizi di colpevolezza.
In particolare l’autore è stato immortalato dai sistemi di videosorveglianza nel momento in cui, poco dopo la mezzanotte del 26 maggio, raggiungeva Piazza Annunziata, dove era regolarmente parcheggiata l’autovettura del militare, e vi appiccava l’incendio, utilizzando un innesco di natura artigianale imbevuto di liquido infiammabile. Infatti, ripercorrendo a ritroso la via di fuga utilizzata dal reo, è stato possibile rinvenire una bottiglietta contenente del liquido infiammabile che si ritiene sia stata utilizzata per innescare le fiamme e di porla sotto sequestro per le successive analisi tecniche da parte del Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina, dal cui esito è emerso che si trattava di diluente altamente infiammabile, utilizzato per rimuovere la vernice.
La successiva perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’indagato ha permesso di recuperare indumenti compatibili con quelli ripresi dalle telecamere nel corso dell’azione delittuosa e di rinvenire, nella sua disponibilità, un contenitore di liquido infiammabile della stessa tipologia di quello contenuto nella bottiglietta ritrovata a poca distanza dal luogo dell’evento.
Al termine delle formalità di rito, l’odierno indagato è stato ristretto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa di interrogatorio di garanzia.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.