L’assessore all’acquedotto del Comune di Capo d’Orlando Carmelo Galipò, tramite un comunicato stampa, indica alcune fondamentali regole per evitare lo spreco di acqua in un periodo così delicato come l’estate.
L’aumento considerevole della della popolazione, quindi dei consumi idrici, soprattutto in questo mese di agosto, comporta il dovere di mettere in atto tutti quegli accorgimenti per evitare l’insorgere di pericolosi inconvenienti igienico sanitari a tutta la popolazione.
Così Carmelo Galipò ha deciso di mettere nero su bianco e, a nome dell’Amministrazione Comunale, ricorda che:
- È vietato l’utilizzo dell’acqua pubblica potabile proveniente dal pubblico acquedotto per l’uso irriguo, il lavaggio di automezzi e piazzali privati, il riempimento delle piscine private;
- I prelievi di acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per gli usi idropotabile, igienico sanitario e per i servizi pubblici essenziali;
- Ogni altra attività deve essere concordata ed autorizzata dagli uffici comunali.
“Spesso, nonostante sulla condotta non vi siano perdite ed il circuito dell’acqua funzioni perfettamente, abbiamo comunque carenze” scrive Galipò.
“Questo è senz’altro addebitabile ad un utilizzo non adeguato dell’acqua (irrigazione di orti, riempimento di cisterne non autorizzate, foraggiamento piscine). È chiaro che l’uso improprio dell’acqua, allo stesso modo delle perdite, provoca un disagio igienico sanitario. Ed allo stesso modo deve essere evitato, perseguito e sanzionato” continua l’assessore.
Un’opera di sensibilizzazione nei confronti della popolazione sul contenimento dei consumi e l’uso razionale dell’acqua pubblica ponendo una serie di divieti ed obblighi, invitando la cittadinanza ad un uso parsimonioso della risorsa idrica distribuita attraverso l’acquedotto pubblico quella tentata dall’assessore orlandino.
“Lavoriamo ancor più alacremente, in questi giorni, per evitare a residenti e turisti disagi causati dalla mancanza di acqua. È necessario esigere comportamenti virtuosi ed il rispetto delle regole” conclude Galipò.