Organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Brolo, si terrà questa sera un importante incontro dal tema “Impegni! Ricordando Rita Atria”.
Rita si uccise a 17 anni una settimana dopo la strage di via D’Amelio perché, proprio per la fiducia che riponeva nel magistrato italiano Paolo Borsellino, si era decisa a collaborare con gli inquirenti.
L’evento che si terrà presso la Villa Comunale di Brolo dalle 21.30 vedrà la partecipazione di alcuni studenti dell’istituto comprensivo di Brolo e del “merendino” di Capo d’Orlando.
Sarà anche presente Vincenzo Agostino (nella foto di seguito) che nel trentennale della morte di Rita Atria darà anche a Brolo la sua testimonianza di lotta e di impegno civile contro la mafia.
Vincenzo Agostino, conosciuto da tutti come “padre coraggio” ha 84 anni. Si vide uccidere e si vide morire il figlio sotto gli occhi, insieme alla sua giovanissima moglie incinta, quasi di fronte alla porta di casa. Accadde più di 30 anni fa.
Era il 5 agosto 1989, quando Nino Agostino, agente della polizia di Stato in servizio a Palermo, sua moglie Ida Castelluccio, 19 anni, incinta da un mese, vennero assassinati, uno a fianco all’altra, da un commando di uomini armati. E per qualche metro, entrambi agonizzanti, si trascinarono mano per mano verso il cancello di casa. Il luogo: la spiaggia di Villagrazia di Carini, a pochi chilometri da Palermo.
Da quel giorno Vincenzo si fa carico di andare per le scuole, nei presidi sulla legalità in cento città italiane sotto le bandiere di Libera, nei cento processi in cui vengono richieste le sue testimonianze. Si è convinto da tempo che il figlio fu ucciso da un micidiale mix di Stato e mafia che si ha tutto l’interesse a tenere nascosto.
Alla serata organizzata dal Comune di Brolo parteciperà anche Oriana Civile con ” Storii, tra il serio ed il faceto”.