Librizzi – Predisporre sistemi di rallentamento del traffico in corrispondenza dei centri abitati di Nasidi, Colla Maffone, Sant’ Opolo, San Pancrazio e Librizzi centro, attraversati dalle S.P.122 e 126.
È la richiesta avanzata da oltre un anno dal circolo del Partito Democratico di Librizzi, il cui segretario, Giuseppe Gregorio, ha più volte sollecitato l’amministrazione comunale e la Città metropolitana di Messina a predisporre interventi mirati a rallentare la velocità dei veicoli in transito.
Copia della nota era stata inviata anche alla Prefettura di Messina e ai Carabinieri della Compagnia di Patti. Ad oggi, però, solo una lapidaria comunicazione da parte dell’ufficio Viabilità di Palazzo dei Leoni: «Si comunica – vi si legge – che questo ufficio per mitigare il rischio di incidenti può soltanto effettuare interventi di rafforzamento della segnaletica orizzontale e verticale». Magra consolazione per il circolo “dem” del centro collinare che domina la Valle del Timeto, i cui esponenti tornano alla carica chiedendo l’adozione immediata di sistemi di rallentamento quali attraversamenti pedonali rialzati, dossi artificiali, rallentatori ad effetto acustico – vibratorio (bande sonore), rallentatori ad effetto ottico, dissuasori elettronici di velocità, cordoli salvagente a protezione degli attraversamenti pedonali in centro abitato, segnaletica indicante il limite massimo di velocità e autovelox o sistemi di controllo della velocità media.
«Come segnalato da numerosi cittadini, da diversi anni a questa parte nei nostri centri abitati si rischiano incidenti dovuti all’eccessiva velocità dei veicoli in transito. Malgrado le amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni abbiano cercato di mitigare il rischio di incidenti con l’installazione di segnaletica stradale, strisce pedonali e dossi artificiali, il rischio permane e si acuisce nel periodo estivo, quando – si legge nella nota a firma del segretario Gregorio – la circolazione aumenta». Della questione è stata informata anche la Procura della Repubblica di Patti, che in riferimento alle mancate risposte degli Enti preposti alla sicurezza delle strade in questione è stata invitata ad «accertare e valutare se nei fatti, atti e comportamenti siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti».