Patti – A cinque giorni dall’ordinanza di sgombero, il Comune ha deciso di passare alle vie di fatto e con l’ausilio della polizia municipale si è riappropriato del cineteatro comunale, facendo sostituire le serrature a tutti gli ingressi della struttura.
Epilogo amaro per l’ormai ex gestore, accusato di «occupazione illegittima» per mancata corresponsione dei canoni di locazione, nonostante quest’ultimo lamenti la mancata compensazione dei canoni di affitto per circa 24 mila euro in ragione di alcuni importanti interventi di manutenzione straordinaria effettuati a sue spese per un importo pari a 61.557 euro.
La questione, però, è tutt’altro che archiviata, con l’ex concessionario che continua a ritenere «ingiusto» il provvedimento per svariati motivi. Su tutti il credito vantato e mai compensato con i canoni di locazione, mentre la risoluzione del contratto, voluta dall’Ente, sarebbe stata disposta nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria, quando era in vigore il regime di salvaguardia. Contestate dall’ex gestore anche le modalità di redazione del verbale di sopralluogo, «redatto – a suo dire – senza alcuna possibilità di contraddittorio».
Insomma, la vicenda sembra destinata ad avere strascichi giudiziari: «Ho fatto investimenti per alcune centinaia di migliaia di euro che tenterò di recuperare. Farò causa al Comune e saranno i giudici a stabilire se ho torto o ragione. Ad ogni modo, nessuno può negare – riferisce l’ex gestore – che quando mi è stato affidato il cineteatro era completamente aggredito dall’umidità. Ho ripristinato gli intonaci interni ed esterni, ho fatto ritinteggiare l’intera struttura, ho sistemato 320 sedie e ho digitalizzato il cinema dotandolo di un proiettore di ultima generazione, con schermo tridimensionale. Non sento di aver fatto un danno al Comune».