San Filippo del Mela – Quella tra i murales e San Filippo del Mela sembra destinata a diventare una storia importante. Un legame forte che vuole ricucire le distanze in un territorio così vasto come quello filippese. Un comune denominatore che unisca il vissuto alla quotidianità, il passato al presente, la periferia al centro. Tutto sotto il nome della tradizione. E così che uno storico talento filippese, il basket, rivive nel primo campo dipinto secondo le regole della street art. É il primo in Sicilia. Un intero rettangolo di gioco diventato murale. Non un murale tradizionale, verticale, in una facciata. Bensì orizzontale, in un piano. Per Andrea Sposari è stata una scommessa. Mai aveva lavorato a una cosa simile. Eppure ci è riuscito con eccellente maestria.
Poi c’è lui, quel gigantesco murale che rappresenta l’essenza dello storico carnevale di Cattafi (altra frazione di San Filippo): A Maschira. Un primissimo esperimento ben riuscito.
Sicilia da Scoprire (clicca qui per leggere la prima parte) continua il suo viaggio nei murale di San Filippo del Mela. Nel video in calce trovate la seconda parte dell’intervista ad Andrea Sposari nella quale parleremo di queste altre opere che ha realizzato a San Filippo del Mela.
“Il primo murale nato a San Filippo del Mela è quello di Cattafi -ha dichiarato il Sindaco di San Filippo del Mela Gianni Pino– che raffigura lo storico carnevale A maschira. Pensate che questo è finito su un noto programma di mamma Rai. È stato realizzato su richiesta degli abitanti. Noi come comune abbiamo sistemato la parete predisponendola per la realizzazione dell’opera. Poi ne è nato un altro, il Borgo Informale, che è una opera d’arte davvero singolare. Gli ultimi due sono il campo di basket e la gelsominaia.
Il campo da basket è nato come un omaggio alla grande tradizione filippese. Da sempre San Filippo e il basket sono legati indissolubilmente. Dovete sapere che il campione Vittorio Tracuzzi ha giocato proprio in quel campo da basket agli albori della sua straordinaria carriera. Era nostra intenzione arrivare a fine mandato con dei murales identificativi del luogo. Ora vorremo continuare facendone altri a Olivarella e Corriolo, prestando sempre attenzione a quelli che sono i percorsi culturali del territorio.
I murales diventeranno un elemento tipico della tradizione filippese. Saranno l’elemento chiave per avere una ricucitura tra periferia e centro. In questo senso le tradizioni saranno il filo conduttore: queste ultime infatti costituiscono il nostro patrimonio culturale, sono le opere immateriali che scrivono la storia dei luoghi.”
“Il Borgo informale -racconta Matteo Dragà, Presidente della Pro Loco San Filippo del Mela– è stato il primissimo esperimento di murale. Quando l’ho proposto al Sindaco l’idea era quella di tentare un rilancio culturale, che potesse spostare l’attenzione su quelle che sono le particolarità del territorio. Insomma ho cercato di puntare su un turismo culturale. Nel borgo dell’Addolorata c’è stata la contaminazione di 3 linguaggi differenti: la corrente pittorica dell’informale materico, la vera street art delle origini e poi quella espressiva di un altro artista che si chiama Carmelo Caracozza.
Sarebbe un magnifico risultato -ha dichiarato il Presidente – riuscire a far convergere le opere urbane di diversi artisti per creare alla fine una sorta di censimento di questi murali sulla Valle del Mela. Dopo la gelsominaia, sempre ad Archi, dovrebbe nascere un’altra opera fatta da un’artista messinese. Proprio in questi giorni valuteremo gli ultimi dettagli.
Spero che anche nelle altre frazioni si possano individuare questi elementi tipici. Anzi, la mia vera speranza è che questo progetto possa includere davvero tutta la Valle del Mela. I piccolo borghi, quelle case che hanno il sapore di antico, in realtà si sposano bene con quella che è l’arte contemporanea.”
Ecco la seconda parte dell’intervista ad Andrea Sposari