Castroreale – Non sono stati mesi facili per la famiglia Chillari che oggi trova la forza di raccontare il dramma vissuto, dallo scorso settembre a oggi, a causa degli effetti devastanti che il coronavirus ha causato nelle sue mura domestiche. Ma soprattutto di ringraziare il personale della Rianimazione Covid del Papardo. Una vita tranquilla, dedita al lavoro e agli affetti più cari, che un giorno cambia in maniera repentina. Nell’esatto momento in cui Filippo, 46 anni, scopre di essere positivo al Covid-19.
“Era la sera del 5 settembre quando abbiamo scoperto la positività di Filippo – racconta la moglie Mariella – La mattina successiva, mio marito ha cominciato ad avere problemi di saturazione e si è reso necessario il trasporto in ospedale. E così è stato ricoverato al Papardo di Messina. E qui è rimasto fino al 7 dicembre, rischiando più volte di non farcela. Oggi si trova ricoverato a Cefalù per fare riabilitazione polmonare e motoria per i danni causati dal Covid. Se è ancora tra noi è grazie alle cure ricevute dallo straordinario personale del Reparto di Rianimazione Covid del Papardo. Medici, infermieri, operatori sanitari che hanno messo a disposizione di mio marito, e anche di noi familiari nei momenti più tristi, non soltanto la loro grande competenza e professionalità, ma anche un’umanità immensa, gigantesca, che ci ha consentito di sperare quando c’era poco da sperare, di rimanere in piedi quando le forze sembravano venire meno. Filippo si è ritrovato a dover combattere una dura battaglia, ma al suo fianco ha avuto degli angeli custodi meravigliosi, pronti a dargli aiuto e conforto di giorno e di notte. Sempre disponibili, sempre gentili, sempre generosi, sempre comprensivi nei nostri riguardi e rispettosi del nostro dolore. Io e tutti noi familiari vogliamo dire loro grazie con tutto il cuore per quello che hanno fatto per Filippo”.
Filippo Chillari vive a Castroreale, nella frazione Protonotaro. Insieme ai suoi fratelli gestisce un market/macelleria situato nella frazione Portosalvo di Barcellona Pozzo di Gotto. Un’attività che rappresenta un punto di riferimento e che, proprio a causa del Covid, è rimasta chiusa per qualche settimana prima di poter riaprire, trovando tutto l’affetto della clientela e degli amici che apprezzano le qualità umane e professionali della famiglia Chillari. Che adesso aspetta soltanto il ritorno di Filippo per potersi ritrovare a pieno. Ad aspettarlo ci sono soprattutto le sue tre figlie in tenera età che non vedono il loro papà da ormai più di tre mesi e che desiderano tanto riabbracciarlo.
“Abbiamo vissuto sulla nostra pelle gli effetti devastanti del Covid-19- afferma Mariella con gli occhi lucidi, rivivendo il dramma di questi mesi – Rispettiamo tutti le regole, è fondamentale”. Alla famiglia Chillari auguriamo di vero cuore di poter riabbracciare presto Filippo e di poter tornare alla tanto desiderata normalità.