Barcellona – I Carabinieri della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto hanno arrestato Tindaro Papale, 29 anni, di Pace del Mela. Gli inquirenti lo accusano di avere ceduto la sostanza stupefacente che causò il decesso del 25enne, Kevin Panté, anche lui di Pace del Mela, avvenuto nel settembre dello scorso anno. Il provvedimento a carico del 29enne è stato richiesto dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto.
I fatti risalgono alla mattina dell’8 settembre 2020, quanto una pattuglia dei Carabinieri fu chiamata a intervenire in contrada Filicusi di Santa Lucia del Mela. Qui era stata segnalata la presenza di un uomo in stato confusionale che si aggirava per le vie del paese. Giunti sul posto, i Militari individuavano Panté. Notato lo stato di alterazione psicofisica, cercavano subito di calmarlo per evitare che potesse compiere gesti autolesionistici. All’arrivo del 118, il giovane veniva sottoposto alle prime cure e successivamente trasferito prima all’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto e successivamente a quello di Milazzo, dove giungeva in coma. A seguito del peggioramento delle sue condizioni, il 25enne decedeva il 12 settembre successivo.
Gli accertamenti compiuti sui luoghi dai Carabinieri e le dichiarazioni rese dalle persone presenti avevano evidenziato che lo stato confusionale in cui versava potesse essere conseguenza di un’intossicazione da sostanze stupefacenti. Ipotesi corroborata dal successivo esito degli accertamenti tossicologici, svolti a seguito dell’autopsia. Veniva avviata l’attività di indagine delegata dalla dott.sa Emanuela Scali, sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, e ai Carabinieri della Sezione Operativa, mirata ad accertare la provenienza della sostanza stupefacente che aveva portato alla morte il giovane.
Le indagini, svolte anche mediante attività tecnica, consentivano di appurare che la “dose letale” di cocaina che aveva causato la morte di Panté era stata ceduta dal Papale che, sulla base dei gravi indizi di colpevolezza raccolti dai Carabinieri, si trova attualmente ristretto nella Casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.