Spadafora – Il giro della Sicilia in tre giorni con in testa un cappellino a sostegno del piccolo Luca Sansone, il bimbo milazzese affetto da Sma1 che finalmente pare possa apprestarsi a ricevere la terapia con Zolgensma. L’iniziativa è di Domenico Romano, assolutamente non nuovo a imprese di questo genere, dal momento che – non molto tempo fa – è partito da Spadafora raggiungendo Londra, sempre in bici.
“Mi ero dato un tempo limite di 72 ore, purtroppo ne ho dovuto aggiungere una decina in più, ritornando a casa (da dove ero partito) in 81 ore e 45 minuti – racconta Domenico – Il fatto di non essere riuscito nel mio intento non sminuisce la mia personale gioia nel aver pedalato sulle strade della nostra terra, portando in giro per tutta la Sicilia il cappello di un giovane milazzese che per ora sta attraversando una parte difficile della sua vita“. L’avventura ha preso il via alle 5 del mattino del 18 maggio, in compagnia dell’amico Santino. Insieme raggiungono la salita del Tindari e quindi sosta a Gioiosa per un caffè. Santino, a questo punto, torna a casa. A Sant’Agata Militello, Domenico (militare della Guardia di Finanza) incontra il collega Enzo: foto, saluti e via a pedalare ancora. All’ora di pranzo, l’arrivo a Cefalù e l’incontro con l’amico Sandro. Momento significativo il passaggio da Buonfornello, dove lo scorso anno si era bloccato il tentativo di periplo. A Terrasini, monta le luce e cerca un posto dove riposarsi. Monta il sacco a pelo in un rifornimento, ma sente dei cani randagi e desiste. Stessa cosa in un rifornimento successivo. Allora, Domenico prenota un B&B in perfetto orario con il coprifuoco.
Il giorno dopo, sveglia prestissimo e via verso Alcamo. Nel pomeriggio ecco la vista del mare di Sciacca e dalle parti di Licata incontro con Peppe, un cicloturista incontrato per caso durante “A Londa ma in bici”. Peppe gli porta una buona dose di generi di conforto. Un caffè e via verso Gela, ancora un B&B, telefonata a casa e nanna. Terzo giorno, uscita presto dall’albergo, appuntamento dalle parti di Scoglitti con Peppe, ma Domenico sbaglia strada e percorre 16 km a vuoti. Arriverà all’appuntamento con 47 minuti di ritardo. Si ferma per la colazione e riparte. Quindi l’incontro, una piacevole pedalata con l’amico che gli porta una crema solare che gli permette di tornare a pedalare a braccia scoperte. All’arrivo a Pozzallo, l’incontro con Pietro anche lui ciclista. Nuovo rifornimento di viveri. Quindi supera Ispica, Rosolini e Cassibile. Qualche difficoltà nel trovare la SS114, ma chiede indicazioni e arriva a trovare la direzione Catania. Mentre riposa sotto un albero, si ferma una macchina. Domenico pensa a un disturbatore e invece è un ex compagno di classe, Nunzio, che si preoccupava per lui. Alle 21 arrivo a Catania. Mangia qualcosa e monta il sacco a pelo.
Ed ecco la volata finale. Sveglia alle 00,30 ma con crampi e partenza rimandata di qualche ora. Alle 03.51 ecco Domenico in sella lungo la pista ciclabile di Catania, poi dopo Ognina verso Acireale. In aria la sabbia dell’Etna, sotto le ruote il suo sfrigolio.Alba stupenda ad Acireale. Quindi Giardini Naxos, Taormina, a Messina incontro fortuito con Pietro, a cui consegna zaino e borsa sottoscala per pedalare senza pesi. Sullo Stretto granita caffè con panna e immancabile brioche, e poi giù verso casa. A Spartà incontra Giovanni, impegnato nella sua pedalata quotidiana. E quindi il ritorno a Spadafora, dove la famiglia gli fa trovare una spettacolare torta. La prima è quella che per chiudere il periplo nelle 72 ore che mi ero prefissato tutto deve andare bene, ma proprio tutto.
“Alla fine di quest’ennesima avventura con la voglia già di metetre in cantiere la prossima – afferma Domenico Romano – voglio ringraziare i ragazzi del Decathlon Milazzo, soprattutto quelli del reparto ciclismo e il direttore. Alfredo, Stefano e Fabrizio si sono adoperati per fornirmi il materiale utilizzato, spero possa essere l’inizio di una bella collaborazione. E che dire di Luca Sansone? Durante i giorni del mio viaggio è stata ufficializzata la notizia che sarà sottoposto (finalmente) alla terapia adeguata. Questa è l’ennesima gioia anche perche posso orgogliosamente pensare che il mio #iotifoperluca nel suo piccolo abbia sortito il suo effetto, anche solo se un effetto scaramantico”.