Montagnareale – Il tour di Sicilia di Carlo Aonzo, mandolinista italiano di fama internazionale, passa anche dall’incontro con il gruppo I Mandolini dei Nebrodi che hanno avuto il privilegio di poter assaporare il suono del “vero” mandolino, che nell’immaginario collettivo viene relegato solo ai saloni dei barbieri e alle botteghe artigianali.
Per Carlo Aonzo il mandolino è anche Bach, Vivaldi, Beethoven; è musica Rok, è Blues. Scrivere di Carlo Aonzo non è facile, perché dovremmo scrivere tomi e volumi enciclopedici, partendo dall’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano, New York, Canada, Australia, San Pietroburgo, Giappone, senza tralasciare le numerose partecipazioni in trasmissioni radiofoniche e televisive nazionali Italiane ed straniere.
Una due giorni, pur con le mille difficoltà legate al covid, suggellata da incontri con gruppi di musica popolare e mandolinisti che hanno avuto la possibilità di poter ascoltare l’icona mondiale del mandolino.
Da Montagnareale, con un grazie all’Amministrazione Comunale e all’impegno profuso dall’amico Saverio Sidoti, all’ incontro con l’etnomusicologo Mario Sarica, curatore scientifico del Museo di Cultura Popolare dei Peloritani, per passare alla performance de “I Mandolini dei Nebrodi e Carlo Aonzo” su musiche dei più noti mandolinisti siciliani: Gioviale, Aiello, Reina, Vicari.
Superba e di nicchia, colpa del covid, l’esecuzione dei brani originali di L.W.Beethoven eseguite dal duo Carlo Aonzo al mandolino e Ninni Averna al pianoforte.
Un arrivederci ed un ringraziamento al mitico Carlo Aonzo, con accanto Giulia che lui chiama la compagna per la sua vita. Grazie a questi incontri, pur nella difficoltà del momento, è stata scritta una pagina importante per la storia del mandolino e si è consolidato un rapporto con i Mandolini dei Nebrodi, con la certezza che si avvia un percorso di collaborazione per valorizzare ancor di più il “mandolino” che occupa un posto importante non solo in Sicilia ma anche nel mondo, di cui il messaggero è uno ed uno solo “Carlo Aonzo”.