Castel di Tusa – Il Cantico delle creature di San Francesco e i volti dei bambini di Castel di Tusa nella nuova installazione inaugurata ieri, che restituisce un’identità spirituale per fronteggiare l’emergenza del presente. “Controesodo – il Cantico di Castel di Tusa” è il nuovo itinerario turistico culturale di Antonio Presti, è un messaggio forte ai giovani della Valle dell’Halaesa, un invito a lottare e non abbandonare la propria terra.
“Un controesodo culturale, laico, civile di un impegno della cultura che restituisce la parola futuro che purtroppo questa contemporaneità sta negando ai giovani. – ha affermato il fondatore di Fiumara d’arte, Antonio Presti. Ai giovani non bisogna dire ‘dovete andare via dalla Sicilia, non c’è lavoro’, attraverso la cultura si deve invece innestare sempre quel senso di appartenenza ai territori. Per ogni giovane che va via, il nostro territorio muore, in questo momento di depressione economica e spirituale, di emergenza, dobbiamo affermare il pensiero al futuro e il Cantico di San Francesco, questa preghiera universale insieme ai volti dei bambini di Castel di Tusa, restituisce identità a tutta la comunità”.
Un nuovo progettoper il rilancio socio-culturale dell’intera valle dell’Halaesa e un’inaugurazione intensa, alla presenza di molti sindaci e amministratori della Valle dell’Halaesa, dove il canto “Dolce sentire” delle suore francescane di Tusa ha invitato i presenti alla riflessione.
E di rilancio parla anche l’opera “Priscilla – La trasmutazione” dell’artista Massimo Basso installata presso l’Atelier sul Mare e che porta anch’essa un messaggio ai giovani.
“La mia opera può essere letta su due livelli, uno è quello dell’identità, rivolto ai giovani e l’altro è quello del linguaggio – ha detto l’artista palermitano, Massimo Basso. L’identità e il riconoscimento sociale che i giovani non trovano nella nostra società, l’intento è quello di incoraggiare i giovani a trovare la forza per rimanere e in questo processo anche le istituzioni sono coinvolte. Oggi la comunicazione è piatta, io propongo poesia, letteratura, propongo l’aggregazione tra i giovani che discutano di temi importanti, affinché trovino il loro linguaggio”.
“Sono riuscita a cogliere la spontaneità di tutti i bambini e ragazzi, è stata davvero una bellissima esperienza” ha affermato soddisfatta Lucrezia Saieva che ha immortalato i bambini, insieme a Giulio Azzarello. “È stato molto bello lavorare con i bambini, divertente ed emozionante” dice Mariella Fazio che ha coordinato il progetto.
“La Terra di Sicilia dice ai figli ‘Cu resta, arrinesci’ quindi ragazzi mettiamoci a lavorare, mettiamoci il cuore, facciamo comunità e crediamo al futuro dei nostri territori” ha concluso il mecenate Antonio Presti.