Castel di Tusa – Giallo a Castel di Tusa, rinvenuto sulla spiaggia il cadavere sfigurato di un sub con un paio di scarpe da tennis nere.
Il mistero si infittisce poiché a Cefalù, il corpo di un altro sub è stato ritrovato sull’arenile, lo scorso 31 dicembre, in avanzato stato di decomposizione. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Mistretta al comando del capitano Francesco Marino, coordinati dalla procura di Patti.
Martedì pomeriggio un giardiniere ha avvistato dalla villa in cui stava effettuando lavori di manutenzione, in posizione sopraelevata rispetto alla spiaggia, un corpo senza vita ed ha allertato le forze dell’ordine. Sul posto, precisamente sull’arenile tra Castel di Tusa e Milianni, in prossimità della Torre Sillichenti, sono intervenuti i carabinieri di Mistretta e Santo Stefano di Camastra e gli uomini della Guardia costiera di Sant’Agata Militello e di Santo Stefano, al comando del tenente di vascello Donato Michele Pio Bonfitto, volontari, vigili del fuoco e successivamente il pm del Tribunale di Patti, Giorgia Orlando.
La scena è stata davvero raccapricciante, sulla battigia giaceva il corpo di un sub in avanzato stato di decomposizione, era visibile solo il cranio, non presentava né un lembo di pelle del viso , né di testa, presumibilmente sono stati divorati dai pesci, durante la lunga permanenza in mare.
Aveva ancora indosso la muta da sub ed un paio di scarpe da tennis nere, che in un certo senso hanno preservato le restanti parti del corpo ad eccezione delle mani e dei tendini dei piedi. Potrebbe essere rimasto in acqua da uno a due mesi e questo ha reso impossibile la sua identificazione in questa prima fase. Sulla spiaggia oltre ai carabinieri, anche il personale sanitario ed il medico legale.
Il pm pattese ha disposto il trasferimento della salma nell’obitorio dell’ospedale “ Barone Romeo, oggi sarà compiuto l’esame autoptico che potrà svelare il sesso e l’età della vittima. La tuta da sub presentava degli inserti viola, si è pertanto pensato che potesse essere una donna, ma si tratta di una mera ipotesi perché non è stato rinvenuto alcun elemento che potesse confermare il genere femminile del cadavere orrendamente sfigurato. Al momento si sta cercando di ricostruire cosa possa essere accaduto.
Nel territorio di riferimento non sembrano esserci denunce di scomparsa, né ricerche di sub. Con l’aiuto della Capitaneria di Porto si sta comprendendo meglio l’evoluzione delle correnti nelle scorse ore, per capire come il corpo possa essere arrivato a Castel di Tusa.
Appena una settimana prima, il 31 dicembre, nella spiaggia di Mazzaforno a Cefalù (Palermo), non lontano da Castel di Tusa, era stato ritrovato un altro sub senza nome morto in una caletta. Ma i due casi per gli inquirenti non dovrebbero essere collegati, perché nel caso del cadavere ritrovato a Cefalù, il decesso sarebbe stato molto più recente.